Depressione post partum

Con la nascita di un bambino, soprattutto il primo, una mamma si ritrova ad affrontare una condizione nuova e sconosciuta, che può creare un periodo di disorientamento che si riflette anche a livello psichico.

La maternità porta con sé un cambiamento di identità e di ruolo che si riflette nelle relazioni sociali e nella coppia, ma anche l’acquisizione della funzione materna e una relazione di dipendenza con il neonato.

Il post partum è un momento molto delicato per oltre il 70/80% delle madri che nei giorni immediatamente successivi al parto, manifesta sintomi leggeri di depressione, in una forma denominata “baby blues”, con riferimento allo stato di malinconia (“blues”) che caratterizza il fenomeno.

È una sintomatologia più che una vera e propria patologia, dovuta soprattutto alla brusca riduzione degli ormoni a seguito del parto.

I sintomi più comuni includono delle crisi di pianto senza motivi apparenti, irritabilità, inquietudine e ansietà, manifestazioni che tendono generalmente a risolversi nel giro di 7-10 giorni senza compromettere le attività quotidiane.

È importante identificare i baby blues perché nel 20% dei casi i sintomi evolvono in una vera e propria depressione post-partum entro un anno dal parto (generalmente esordisce a 3-4 settimane e si fa più grave a partire dal 4°-5° mese.)

Ne soffre tra il 9 e il 20% delle neomamme, ma è molto difficile fare una stima esatta, perché le mamme in questo particolare momento faticano a condividere quello che provano.

Si parla di depressione post partum se i sintomi sono più intensi e persistono più a lungo. È molto importante che la neomamma e le persone che la circondano siano attenti a riconoscere i segnali per poter intervenire tempestivamente ed evitare che la depressione cronicizzi.

Campanelli d’allarme. Come riconoscere la depressione post partum

Si parla di depressione in caso di umore depresso per la maggior parte della giornata, o se manca l’interesse per le attività abituali da almeno due settimane, e se compaiono altri sintomi quali:

  • Disturbi del sonno
  • Disturbi dell’appetito con perdita o aumento di peso
  • Iperattività motoria o letargia
  • Ridotta capacità di pensare o concentrarsi
  • Mancanza di forza o energia
  • Sensi di colpa, bassa autostima, sentimenti di impotenza e di inadeguatezza
  • Pensieri ricorrenti di morte

Perché è successo a te?

Quali siano i motivi che portano al verificarsi di un episodio depressivo in questo periodo specifico ancora non è del tutto chiaro.

Sappiamo che ci sono molti altri fattori che concorrono alla comparsa della depressione post partum: episodi di depressione precedente o in gravidanza, il crollo ormonale, la fatica fisica o elementi di origine psicologica legata agli eventi immediatamente successivi al parto, come il cambiamento di ruolo della donna in ambito sociale, il timore per le sue imminenti responsabilità, il proprio aspetto fisico.

Diventare madri impone in un certo senso di riorganizzare la propria vita intorno a un legame di dipendenza, quello con il neonato, che costringe a vivere un ruolo nuovo nella società e nella coppia, accettando i cambiamenti psicologici e fisici. Molte donne vivono questo periodo con un forte stress.

Spesso le donne che soffrono di depressione post-partum sviluppano sensi di colpa molto forti nei confronti del neonato dovuti a un sentimento di inadeguatezza a svolgere il ruolo di madre. Può accadere che le neomamme si vergognino di quello che sta loro accadendo e abbiamo paura di far male al bambino e finiscano per allontanarlo. Questo però accentua il distacco fisico e psichico con la conseguenza che le mamme con depressione post partum finiscono per sentire di non essere “normali”.

Si può prevenire? Cosa fare?

Una donna che soffre di depressione post-partum ha bisogno di ritrovare la fiducia nelle proprie capacità di madre, a volte di ricostruire la relazione con il proprio bambino, sempre di essere accolta, ascoltata, sostenuta e liberata dai sensi di colpa e di vergogna che questa sofferenza le ha provocato, minando profondamente la sua autostima e l’immagine di sé come donna e come madre.

  • È bene aiutare la mamma a non farsi sopraffare dalle incombenze familiari, domestiche e lavorative. È meglio limitare le visite a casa nei giorni subito dopo il parto per potersi dedicare con tranquillità al bambino e ai nuovi ritmi, così faticosi, da lui imposti. L’alterazione del riposo notturno incide in modo molto pesante sulle energie fisiche e sull’umore. È importante riuscire a riposare nelle stesse ore del neonato, più volte nel corso della giornata. Aiuta anche seguire una dieta equilibrata senza eccitanti come alcol e caffè.
  • È fondamentale condividere paure e stati d’animo anche negativi con il partner, con cui è importante mantenere dialogo e condivisione.
  • Le altre donne che hanno già vissuto o che stanno vivendo la stessa esperienza sono una preziosa risorsa per supportare la neo mamma.
  • Non bisogna avere timore di chiedere aiuto alla famiglia nella gestione dei lavori domestici e degli impegni quotidiani!
  • Se i sintomi depressivi durano per più di 10 giorni è bene rivolgersi a uno specialista. Ci sono centri specializzati, segnalati da Onda.
  • I percorsi di cura sono diversi e dipendono dalla storia e dal disturbo della donna. Si può ricorrere al counseling o psicoterapia singola, di coppia o di gruppo che può rivelarsi efficace nell’affrontare la patologia. Eventualmente è possibile integrare il percorso con una terapia farmacologica prescritta da un medico che valuterà anche l’impatto sull’allattamento.

Scarica la brochure “UN SORRISO PER LE MAMME – Consigli pratici sulla depressione post partum