CONSULTORIO FAMILIARE


CONSULTORIO FAMILIARE
Viale Concordia, 1
Cremona Italia

CONCETTI CHIAVE

  • Focus sul disagio psichico perinatale: concetto di rischio e di prevenzione attraverso la considerazione non solo dei quadri clinici conclamati, ma anche del disagio che solitamente li precede con attenzione anche alle situazioni di ansia, quindi non solo DPP
  • Target: gravide e neo mamme
  • Tempo: dal concepimento sino al primo anno di vita del bambino
  • Individuazione precoce: buona prognosi per la madre e protezione del benessere del bambino

MISURE PER LA PREVENZIONE

  • Individuare precocemente il disagio emotivo e psicologico attraverso uno strumento di screening standardizzato e validato sia durante la gravidanza che durante il puerperio.
  • Saper riconoscere fattori di rischio e segni di disagio, anche attraverso una buona anamnesi.
  • Mettere a disposizione delle donne e delle famiglie spazi informativi e di confronto sulle tematiche del benessere psicologico ed emotivo perinatale.
  • Consolidare e migliorare le prassi operative all’interno della rete integrata territorio-ospedale- territorio, nella prospettiva della continuità assistenziale per le mamme e le famiglie.

MISURE DI CURA

  • Garantire counselling in un’ottica multiprofessionale ed integrata, a partire dal confronto nel lavoro di equipe.
  • Orientare i gruppi di accompagnamento alla nascita con particolare attenzione all’accoglienza dei vissuti delle donne e al coinvolgimento attivo dei partner.
  • Incrementare gruppi di sostegno alla genitorialità su tematiche inerenti lo sviluppo infantile, la relazione di attaccamento, il benessere emotivo nella relazione madre-bambino (tematiche trasversali a diverse occasioni di incontro con le mamme, ad es. attraverso il gruppo per il massaggio infantile, gli incontri monotematici ecc.)
  • Offrire counselling individuale/familiare volto ad implementare le competenze genitoriali.
  • Assicurare assessment e consulenza psicologica in caso di screening positivo e in caso di dubbio clinico e/o anamnestico.
  • Assicurare tempestiva presa in carico psicologica e psichiatrica in situazioni di dubbio diagnostico o disagio psichico grave individuando percorsi dedicati.

STRUMENTI PER LO SCREENING

  • MGMQ di Steven Matthey, in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia. MGMQ è snello, comprende l’Arrol Question e può essere utilizzato con donne straniere che presentano una buona comprensione della lingua italiana.
  • EPDS(Scala di Edimburgo): somministrazione nel counselling individuale in caso di dubbio clinico e/o anamnestico.

 SOMMINISTRAZIONE

  • Prima di porre le domande/somministrare lo strumento di screening è necessario informare adeguatamente la donna sulla finalità, sulla necessità di un approfondimento in caso di screening positivo o di sospetto clinico, sulla possibilità di essere eventualmente seguita nel tempo. Fondamentale è la rassicurazione che l’attenzione alla salute psichica è parte integrante delle cure di routine del periodo perinatale.
  • E’ necessaria l’acquisizione del consenso informato.
  • Lo screening: nelle visite ostetriche almeno una volta per trimestre (14/16 W, 30/32 W), nei Corsi di Preparazione alla Nascita, alla visita filtro in ospedale alla 36/38 W. Ottimale somministrare screening una volta per trimestre. Nel dopo parto nello spazio mamma-bambino (6/8 W dopo il parto), nei servizi vaccinali.

DOCUMENTAZIONE

  • In cartella gravidanza.
  • Introduzione di un documento dedicato.
  • Introduzione nella cartella della gravidanza di “scheda per la rilevazione di fattori di rischio e protettivi” per il disagio psichico perinatale.
  • Continuità ospedale-territorio: definite modalità di trasferimento di informazioni.

 PRESA IN CARICO

  • In caso di screening positivo e/o presenza di fattori di rischio/dubbio clinico si propone alla donna un invio al Consultorio per approfondimento diagnostico ed eventuale presa in carico. In caso di screening positivo e/o rilevazione di una situazione di potenziale grave disagio psichico, si propone un invio al CPS con accompagnamento attivo.
  • Collaborazione con CPS (psichiatra e psicologa): individuazione di riferimenti, psichiatra e psicologa, cui poter accedere per richiesta di approfondimento diagnostico ed eventuale presa in carico.
  • La risposta specialistica deve tener conto della particolare e delicata condizione sia della donna gravida o puerpera ipotizzando una “collocazione” dell’intervento in ambiente favorevole a far coesistere tanto la cura del proprio corpo e del bimbo, quanto della psiche in una dimensione di pari dignità.

FORMAZIONE E INFORMAZIONE

  • Informazione diffusa a chi a vario titolo ruota intorno alla donna gravida e neo-mamma.
  • Monitoraggio della casistica.
  • Formazione trasversale che permetta agli operatori dell’area perinatale di condividere conoscenze e strumenti di lavoro.

AVVIO DEL PROGETTO

Nel luglio 2017 si è avviato un percorso specificamente dedicato al supporto della maternità fragile ed alla prevenzione del disagio psichico perinatale a partire dalle esperienze già in atto nei servizi.

In particolare, muovendo dall’assunto che determinante è l’individuazione precoce del fenomeno, si sono definite le seguenti azioni. Costituzione di un gruppo tecnico multiprofessionale con lo scopo di:

  • definire un PDTA appropriato e sostenibile per ASST Cremona, che affronti sia la fase di screening che di trattamento (avvio e monitoraggio del PDTA entro il 2018) con coinvolgimento progressivo di tutti i servizi ASST che incrociano gravide e neomamme dal concepimento al primo anno di vita del bambino (es: consultori, ambulatori divisionali per la gravidanza, servizi vaccinazioni, NPI, ecc).
  • promuovere la condivisione di metodi e strumenti per l’individuazione precoce del rischio psicopatologico e possibili forme di trattamento, anche attraverso della formazione specifica.
  • favorire l’integrazione con altri progetti attivi o in fase di realizzazione quali: la “Continuità di assistenza nel dopo parto” sia nella fisiologia che nel prematuro, il sostegno all’allattamento al seno (programma BFCI-UNICEF).
  • favorire la costituzione di una rete di sostegno che ricomprenda tutti gli attori istituzionali, associazionismo, servizi sociali ecc.

Determinante uno stretto raccordo con ATS della Val Padana al fine di garantire il coinvolgimento di PLS e MMG, nonché di consultori privati accreditati ecc., anche per quanto concerne percorsi formativi e modalità comunicative per la popolazione comuni per tutte le ASST di Crema, ASST di Cremona, ASST di Mantova.

Contatti:

Responsabile Consultorio di Cremona: Dott.ssa Enrica Ronca
Viale Concordia 1, 26100 Cremona
Tel. 0372 497798
E-mail: consultorio.cremona@asst-cremona.it