Ospedale di Vicenza Aulss 8 Berica


Ospedale di Vicenza Aulss 8 Berica
Via Rodolfi 37
Vicenza 36100
Italia

Dott.ssa Renata Ferrari

Psicologia Ospedaliera – area Materno – Infantile Telefono: 339 2910874 Percorso di supporto psicologico durante la gravidanza e nel post-parto. Psicologo referente per le prestazioni Dr.ssa Alice Corà. Numero telefonico attivo il Martedì e il Giovedì dalle 9.00 alle 12.00 Telefono segreteria Psicologia Ospedaliera: 0444 75-3783 dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 13.00

Percorso di supporto psicologico durante la gravidanza e nel postparto
Unità Operative: Psicologia Ospedaliera – Area Materno – Infantile ed Ostetrico – Ginecologica
L’Azienda Sanitaria n.8 “Berica” offre interventi di prevenzione, diagnosi e cura nell’ambito della depressione perinatale in un contesto di integrazione e collaborazione fra servizi ospedalieri e territoriali. Il reparto di Ostetricia, l’UOS Psicologia Ospedaliera, il Dipartimento di Salute mentale e il Consultorio Familiare afferente alla UOS Consultori Familiari e Tutela Minori sono i soggetti coinvolti nell’implementazione della procedura per il riconoscimento del disagio psichico perinatale e per il sostegno alla neo genitorialità (maternità e paternità).
In particolare, storie di infertilità, gravidanze e postparto difficili, parti vissuti in modo traumatici possono compromettere la qualità della vita della donna e talvolta della famiglia. Situazioni inoltre di parti gravemente prematuri e lutti perinatali espongono ad una forte sofferenza psicologica, che talvolta diventa un disturbo clinicamente significativo come la depressione.
Gli obiettivi di questo progetto sono:
• riconoscere, monitorare e curare efficacemente i disturbi psicologici e psichiatrici legati alla gravidanza e al puerperio, e le eventuali loro correlazioni con situazioni familiari disfunzionali o patologiche e le ricadute sul nucleo familiare attraverso la collaborazione dei Consultori Familiari dell’Aulss 8 Berica, il Centro di Salute Mentale (Ambulatorio Genitori senza depressione) e la Psicologia Ospedaliera. Presente personale multidisciplinare.
• offrire un intervento precoce e tempestivo alle donne che si trovano in una condizione di maggiore fragilità in caso i sintomi legati al maternity blues non dovessero scomparire spontaneamente in alcuni giorni dopo il parto
• costituire una rete di servizi integrati per l’attivazione di interventi specifici multiprofessionali e multicontestuali a seconda del rischio.
• consegnare una brochure contente informazioni chiare, non allarmistiche ma necessarie a riconoscere i segnali e i sintomi di allerta per i quali rivolgersi ai vari specialisti, in primis Medici di medicina generale e pediatri, in caso di difficoltà e da distribuire a tutte le neomamme nei punti nascita, nei reparti di ginecologia ostetricia, negli ambulatori dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta.
Nello specifico, l’intervento psicologico può aiutare la paziente ad affrontare meglio le difficoltà emotive che possono insorgere in queste situazioni, permettendole di riacquistare un nuovo equilibrio psicofisico. La donna stessa ricoverata può fare richiesta di un colloquio oppure può essere suggerito dal personale che l’ha in cura.
Presso il nostro servizio è attivo un progetto di prevenzione primaria e secondaria dei disturbi emotivi postparto (Progetto Regionale di Screening sulla Depressione Perinatale, attivo dal 2020 ed attualmente in essere).
L’obiettivo è contribuire all’individuazione delle donne a rischio di disturbi emotivi perinatali ed offrire tempestivamente interventi psicologici di accoglienza e di supporto durante la fase del ricovero e nel primo periodo post natale, in sinergia con altri servizi quali l’area psichiatrica (Ambulatorio Genitori senza depressione) ed il Consultorio Familiare, per l’eventuale invio delle pazienti.
Viene valutata la condizione psicologica – sociale e familiare della puerpera con particolare attenzione alle donne che presentano fattori di rischio per l’insorgenza di disturbi emotivi postnatali:
– puerpere risultanti con esito di medio rischio al questionario somministrato entro le 48 ore dalla nascita dallo screening regionale per la depressione perinatale. In base ai segnali di sofferenza attuali e alla storia pregressa, viene valutato se attuare un colloquio durante la degenza da parte del referente dell’UOS Psicologia Ospedaliera. La paziente stessa può fare richiesta di un incontro durante la degenza. Il colloquio può essere altrimenti differito nei giorni successivi o previsto nei 30 giorni successivi alla degenza con appuntamento al Consultorio familiare di competenza.

– puerpere che presentino fattori di rischio per lo sviluppo di disturbi emotivi postnatali anche se con risultato al suddetto screening di basso rischio – primipare e pluripare. Un attenzione particolare viene data nelle situazioni di complicazioni per la madre e/o per il bambino durante il travaglio e il parto o problemi di salute del bambino–prematurità vengono svolti interventi psicologici volti alla riduzione dello stress e dell’ansia, in integrazione con altri servizi psicologici.
Il servizio durante la degenza si attiva su segnalazione da parte dello Specialista dell’equipe medica della Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia.
Il servizio dell’UOS Psicologia Ospedaliera offre la possibilità di un successivo percorso ambulatoriale di supporto psicologico o di psicoterapia in situazioni specifiche (es. lutti perinatali, traumi da parto) e fornendo una continuità per situazioni seguite per un tempo lungo.

Le principali attività psicologiche svolte per le pazienti ostetriche e ginecologiche sono:
• consulenza psicologica
• valutazione psicodiagnostica
• colloqui di supporto psicologico
• psicoterapia individuale
• training di rilassamento
I trattamenti medici e psicologici integrati hanno dimostrato un’elevata efficacia sia nel risolvere i quadri patologici conclamati che nella prevenzione delle situazioni a rischio, ma le conoscenze su tali malattie non sono sufficientemente diffuse né tra i professionisti, né tanto meno nella popolazione generale e la loro diagnosi può rivelarsi tardiva. I bisogni delle pazienti sono tra l’altro peculiari e richiedono servizi specialistici appropriati e integrati che prendano in carico la madre insieme al neonato e coinvolgano l’intera famiglia nel trattamento.